Pasta fresca

Ravioli burro e salvia

600g di farina Ideale per pasta fresca
6 uova
500g di ricotta
100g di spinaci o bietola, già lessati
150g di grana
100g di formaggio semi stagionato
Sale
limone e noce moscata Q.B.
1 uovo

Procedimento

1

Il ripieno

In una ciotola amalgamare la ricotta e tutti gli ingredienti della farcia fino ad ottenere un composto cremoso ma non liquido, che possa essere disposto sulla sfoglia con un cucchiaio oppure con una sac à poche. Dopo la preparazione lasciare riposare in frigo.

2

La sfoglia

Disporre su una spianatoia la farina a fontana, conservandone una piccola parte. Rompere le uova al centro della fontana ed impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. 

Avvolgere l’impasto in una pellicola (o riporlo all’interno di un sacchetto da frigorifero) e lasciare riposare 30 minuti. Stendere la sfoglia a cerchio con il mattarello di legno fino a raggiungere lo spessore di qualche millimetro. 

3

Piegare in due parti uguali la sfoglia così da marcare la metà del cerchio, poi ridistenderla; disporre la farcia in piccole noci su una metà di sfoglia, in maniera regolare e su più file, lasciando del margine tra una noce di ripieno e l’altra. Coprire il tutto con la rimanente metà della sfoglia, picchiettando con le dita la sfoglia vuota tra le noci di ripieno, così da sigillare il tutto e togliere l’aria. Utilizzare una rotella zigrinata per tagliare la pasta e dare forma ai ravioli.

Fare bollire l’acqua in una pentola piuttosto capiente, salando quanto basta. A bollore, immergere i ravioli e lasciarli cuocere qualche minuto, fino a quando non verranno a galla. 

Il condimento al burro e salvia

150g di burro
10/15 foglie di salvia
grana Q.B.
1

Mentre la pasta cuoce, sciogliere il burro in una padella assieme alle foglie di salvia, stemperando il tutto a fuoco moderato, senza portare a ebollizione. Una volta cotti i ravioli, scolarli e trasferirli nella padella, saltandoli nel burro e salvia. Aggiungere una spolverata di grana e servire ben caldi.     

Natascia Bartoletti
Natascia Bartoletti
Sfoglina
Sono nata verso la metà degli anni ’70 in terra di Romagna e ho avuto la fortuna di vivere la mia fanciullezza in aperta campagna, trascorrendo spesso le mie giornate a osservare i miei nonni, depositari di Antichi Saperi e miei veri mentori nella capacità di lavorare con le mani ingredienti definiti “poveri” e trasformarli in vere e proprie eccellenze gastronomiche, che caratterizzano, come tutte le altre espressioni artistiche, l’identità e la cultura di un Territorio. Ricordo ancora quando, a soli otto anni, imparai a tirare la sfoglia partendo da un pugno di farina e da due uova delle nostre galline… ricordo sfoglie profumatissime, ruvide al punto giusto, che poi prendevano la forma di Tagliatelle, Cappelletti, Ravioli fumanti nel piatto della Domenica, quando ci si riuniva tutti insieme per il pranzo. Emozioni che mi hanno accompagnato per tutta la vita. Radici alle quali non mi è costato fatica ritornare. Oggi produco pasta fresca al mattarello con il metodo tradizionale, quello della Nonna, e lo faccio per passione, tanto che non lo considero nemmeno un lavoro.
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