Pasta fresca

Tagliatelle al ragù

600g di farina Ideale per pasta fresca
6 uova

Procedimento

1

Disporre su una spianatoia la farina a fontana, conservandone una piccola parte. Rompere le uova al centro della fontana ed impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. 

Avvolgere l’impasto in una pellicola (o riporlo all’interno di un sacchetto da frigorifero) e lasciare riposare 30 minuti. 

2

Stendere la sfoglia con il mattarello di legno fino ad ottenere uno spessore di qualche millimetro. Lasciarla ad asciugare sul tagliere. Ripiegare la sfoglia su se stessa più volte e tagliarne delle striscioline di circa 1 cm con un coltello a lama piatta. Raccogliere le tagliatelle in piccoli nidi di circa 100/120g: questo sarà il peso medio di ciascuna porzione.

Il ragù

600g di macinato misto
600g di passata di pomodoro
1/2 bicchiere di vino rosso
50ml olio extravergine d’oliva
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla
sale e pepe Q.B.
1

Lavare le verdure e tritarle finemente con un coltello. In un tegame e fare soffriggere il trito ottenuto in olio evo. Lasciare rosolare il trito, quindi aggiungere il macinato. Mescolare il tutto con un mestolo, a fuoco vivo. Quando la carne sarà ben rosolata aggiungere mezzo bicchiere di vino rosso, facendolo sfumare continuando a mescolare. Aggiungere sale e pepe a piacere. Da ultimo aggiungere la passata di pomodoro che dovrà sobbollire per circa 3 ore a fuoco lento, sino ad ottenere una consistenza adeguata del ragù.

Natascia Bartoletti
Natascia Bartoletti
Sfoglina
Sono nata verso la metà degli anni ’70 in terra di Romagna e ho avuto la fortuna di vivere la mia fanciullezza in aperta campagna, trascorrendo spesso le mie giornate a osservare i miei nonni, depositari di Antichi Saperi e miei veri mentori nella capacità di lavorare con le mani ingredienti definiti “poveri” e trasformarli in vere e proprie eccellenze gastronomiche, che caratterizzano, come tutte le altre espressioni artistiche, l’identità e la cultura di un Territorio. Ricordo ancora quando, a soli otto anni, imparai a tirare la sfoglia partendo da un pugno di farina e da due uova delle nostre galline… ricordo sfoglie profumatissime, ruvide al punto giusto, che poi prendevano la forma di Tagliatelle, Cappelletti, Ravioli fumanti nel piatto della Domenica, quando ci si riuniva tutti insieme per il pranzo. Emozioni che mi hanno accompagnato per tutta la vita. Radici alle quali non mi è costato fatica ritornare. Oggi produco pasta fresca al mattarello con il metodo tradizionale, quello della Nonna, e lo faccio per passione, tanto che non lo considero nemmeno un lavoro.
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